La coppia e il lutto perinatale #ep. 5

#DiffondiAmo è la rubrica dedicata a diffondere consapevolezza sui temi come lutto, gravidanza e maternità in collaborazione con altri professionisti. In questo episodio parliamo di coppia e lutto perinatale, dal punto di vista personale: la storia di Sara, la “nostra” storia di coppia.

La mia esperienza: il punto di vista del papà

Ciao mums,

in questo nuovo appuntamento parliamo di coppia e lutto perinatale da un punto di vista personale: la mia storia.

Vorrei raccontarvi di come abbiamo elaborato il lutto io e il mio compagno, per mostrarvi il nostro mondo e soprattutto per dire che elaborare è possibile.

Lungi da noi essere da modello ma, senza saperlo, abbiamo applicato alcune Skills fondamentali utili a una coppia per elaborare tale evento.

Di Skills fondamentali ne abbiamo parlato ampiamente con la dott.ssa Laura Corpaccini nel primo articolo dedicato al tema coppia e lutto perinatale.

Durante il mio percorso di studio, per approfondire il tema del lutto perinatale, mi sono imbattuta varie volte nella figura del papà.

Spesso infatti i comportamenti dei nostri compagni sono molto simili tra loro.

I papà sono forti. Quei papà che, anche se non stringono tra le braccia la loro creatura, sono comunque padri.

Vorrei partire quindi a raccontarvi la nostra storia di coppia da un diverso punto di vista: i papà.

Loro sono le rocce, loro parlano al resto del mondo quando la madre vorrebbe solo sparire.

Sono i messaggeri, a loro tutti chiedono come sta la compagna, ma nessuno chiede a loro come stanno.

Loro cacciano indietro le lacrime e stanno nel silenzio facendo finta che vada tutto bene.

Loro che, in quelle ore di attesa del travaglio, si sentono impotenti.

Loro che vivono la perdita del loro bambino come una sconfitta, che sono abituati ad aggiustare sempre tutto, ma non sono riusciti a salvare la cosa più preziosa.

I papà che immaginano il figlio e lo percepiscono attraverso la mamma, che creano mondi possibili per il loro bambino.

Sono in realtà così fragili e così fieri.

Sanno affrontare il silenzio e la crisi post partum.

Loro che si reinventano ogni notte in un abbraccio silenzioso e sanno ricostruire ogni nuovo giorno, facendo sembrare normale ciò che è anormale.

I papà sanno dare amore e non ne chiedono mai indietro.

Loro che piangono e hanno il coraggio di ricordare la loro creatura solo dopo molto tempo dall’accaduto, quando sono sicuri che la loro compagna stia meglio.

Quello dei padri è uno shock spesso silente, come se non fosse permesso loro di assentarsi dal lavoro o di non apparire “normali”.

Il lutto perinatale ha delle forti conseguenze su entrambi i genitori, ma la risposta sociale, quella esterna, che i papà danno spesso è molto diversa.

Ai padri è concesso abbattersi davvero per poco tempo, la loro natura pragmatica li richiede operativi, pronti a sbrigare le carte burocratiche e a tornare alla normalità.

Ma alla loro sfera emotiva chi ci pensa?

La coppia e le skills fondamentali per affrontare il lutto perinatale

LA COMPRENSIONE

I problemi di coppia, dai più futili ai più seri passano imprescindibilmente da un problema di comunicazione, e questo ce lo ha ricordato anche Laura in uno scorso episodio.

Da esperta in comunicazione lo so bene e ho cercato, nella mia storia personale, di tenere a mente un insegnamento accademico: “Non si può non comunicare”.

Parlare del lutto è difficile e doloroso in sé, lo è ancora di più all’interno della coppia, dove si pensa spesso di evitare l’argomento per non ferire l’altro.

Ma dobbiamo essere consapevoli che qualsiasi nostro atteggiamento verbale e non comunicherà inevitabilmente qualcosa.

Quindi la parola d’ordine nel mio caso è stata COMPRENSIONE, nonché una delle skills fondamentali.

Abbiamo parlato in un precedente episodio dell’importanza di comprendere se stessi e l’altro per poter fronteggiare il lutto insieme.

Per me e il mio compagno essere comprensivi significa capire che si sta vivendo una situazione fuori dall’ordinario, dove le nostre percezioni sono compromesse.

Spesso ci siamo detti delle cose frutto della tristezza, della rabbia e dello sconforto.

Abbiamo capito però che non avevano un reale valore e quindi non gli abbiamo dato peso.

La politica del lasciar andare parole e gesti futili ci ha permesso di guardare avanti e ritrovare davvero ciò che conta: i valori della nostra coppia.

IL RISPETTO

Un’altra Skills fondamentale che abbiamo adottato è stata il RISPETTO per il dolore reciproco.

Siamo due persone simili ma diverse e viviamo la nostra vita emotiva in modo differente.

Lo so, spesso il nostro dolore sembra più grande di quello del partner, il nostro essere madri ci porta, a volte, a sentirci superiori in questo.

Così ho fatto un passo indietro, proprio perché non potevo capire e conoscere fino in fondo il suo dolore, ho deciso di non giudicare.

In fondo non è una gara a chi prova più dolore, quindi ho semplicemente accettato di non capire il suo, ma di rispettarlo.

LA DIVERSITÀ

Il nostro motto è stato sempre: “Nessuna costrizione”.

Abbiamo capito, proprio perché persone uniche e diverse, che ognuno di noi due ha un modo particolare per esternare il dolore e rievocare i ricordi.

Io ho sempre pianto e manifestato i miei ricordi sotto forma scritta o creando biglietti e lettere dedicati a Gingy.

Lui è sempre rimasto più composto, andando a trovare Gingy al cimitero e dedicandole dei pensieri silenziosi.

Io mi sono resa conto di aver bisogno di un supporto psicologico, lui al contrario no, ma questo non gli ha impedito di incentivarmi ad andare da un esperto, rispettando la mia scelta.

A volte, soprattutto nei primi momenti dopo lo shock, pensavo di non essere capita da nessuno, neanche dal mio partner, ma lui era lì con me.

In realtà oggi posso dirgli Grazie, perché con il suo silenzio mi ha capita e rispettata.

Grazie perché senza la sua figura solida e presente non so se fossi riuscita a riprendere in mano la mia vita e la nostra vita di coppia.

LA CONDIVISIONE

Infine, posso dire che la nostra forza, una volta capite e accettate le differenze, è stata la CONDIVISIONE.

Come abbiamo sempre detto insieme a Laura, un lutto ti cambia per sempre, non sei più la stessa persona di prima, quindi viene da sé che devi ricostruire la tua nuova identità.

Questo passaggio fondamentale per il singolo, è necessario anche per la coppia.

Non siamo più quelli che si sono innamorati e che hanno vissuto la gravidanza.

Siamo persone nuove e la coppia stessa ha bisogno quindi di reinventarsi.

Io la chiamo la metafora del puzzle.

Il lutto è il tassello mancante, quello che ci affanniamo ogni giorno a cercare e che ci impedisce di completare l’opera.

Accettare il lutto e il fatto che il nostro bambino non tornerà indietro, significa guardare ad altri pezzi, e nel tempo, anche quel pezzo mancante, che tanto ci siamo affannati a cercare, arriva e si chiama ACCETTAZIONE.

L’ACCETTAZIONE DEL LUTTO

Dopo aver salutato Gingy, per un po’ di tempo anche noi abbiamo cercato disperatamente quel tassello… e poi… abbiamo capito di girare lo sguardo altrove.

Abbiamo cercato altri tasselli, consapevoli che quello sarebbe venuto poi da sé, e così è stato.

Non voglio dire che pensare a Gingy non sia doloroso, ma oggi è diverso: è la nostra bambina, la immaginiamo sempre, le parliamo e siamo sereni, tutto sommato.

Quando il nostro progetto di famiglia è stato minato dalla morte di Ginevra ci è crollato il mondo addosso, abbiamo sofferto molto insieme.

Per arrivare a edificare questa nuova realtà in cui viviamo oggi ci è stato utile costruire la nostra isola felice.

In che modo abbiamo creato la nostra isola felice? Immaginando.

Abbiamo avuto la forza, insieme, di ri-immaginare il futuro a modo nostro, come piaceva a noi, quindi ognuno di voi è libero di fare il suo nuovo progetto.

La nostra storia d’amore si è sempre basata sul valore di famiglia: una casa in amore e armonia, e da lì siamo ripartiti ad immaginare.

Gingy è la nostra primogenita, avrà dei fratellini/sorelline a cui parleremo di lei.

Ecco che cosa significa per noi cercare altri pezzi del puzzle, andare avanti nel nostro progetto di coppia, lavoro, vita quotidiana integrando anche la presenza, seppur breve, di Gingy.

È così che abbiamo iniziato a guardare avanti.

Un altro tassello fondamentale per noi è stato quello di prendere il lutto con ironia.

Ne ho parlato in questo articolo “L’ironia del lutto”.

La nostra mente è fatta di storie e le storie definiscono la realtà: sta a noi scegliere se raccontarci storie negative o positive.

Noi abbiamo scelto storie positive, con l’ironia che ci contraddistingue, abbiamo iniziato ad immaginare Gingy al cimitero che si diverte insieme agli altri bambini vicini.

Abbiamo condiviso insieme lo stesso desiderio, abbiamo guardato entrambi nella stessa direzione per ricreare una nuova normalità.

Una nuova armonia per ritrovare la nostra intimità (anche in un corpo che inizialmente non sentivo più mio, perché vuoto).

La verità per noi è che se tutto ciò non fosse accaduto molto probabilmente ci saremmo divisi e tutto sarebbe finito, sarebbe diventato ancora più buio del lutto stesso.

La nostra è stata tenacia? Forse, non saprei, so solo che questa è la nostra storia.

Come applicare questi concetti alla vostra storia 

Sappiamo che tutte le esperienze di lutto e di coppia sono diverse, il mio racconto non pretende di essere una guida, ma desidero solo che la sua essenza sia per voi uno spunto di riflessione.

Pensate: “Dove mi trovo io adesso?”.

“Che cosa voglio fare della mia vita dopo il lutto?”.

“Che cosa desidero per la mia coppia?”.

Chiedetevi: “Che cosa io e il mio compagno/a desideriamo per il nostro futuro?”.

Questo è lo spunto di riflessione che vi invito a fare.

È il punto di partenza da cui si riparte dopo il naufragio.

Quando vaghiamo per giorni e giorni, mesi e forse anni nel mare in tempesta, quando le nostre mani sono ancora unite e salde vediamo, improvvisamente, all’orizzonte qualcosa.

E urliamo: “Terra!”.

Bene! Come volete che sia questa nuova terra?

Nel prossimo e ultimo episodio, insieme alla nostra psicologa Laura Copraccini, parleremo del concetto di isola felice.

Cioè di come la coppia, dopo aver vissuto il proprio lutto ed esserne sopravvissuta unita, possa ritrovare un suo nuovo scopo comune.

Un abbraccio

Sara e Laura

Leggi anche: “Come ricostruire la coppia dopo il lutto perinatale #ep. 6”.

dott.ssa Laura Corpaccini
Psicologa e consulente di coppia

Psicologa per passione, mi occupo di sostenere persone, coppie e genitori in momenti difficili, accompagnandole nel loro percorso di crescita e riscoperta delle loro risorse. 

Se vuoi saperne di più, seguimi su Instagram e su Facebook @lauracorpaccinipsicologa e sul sito www.lauracopraccini.it

sara barletta perinatal coach
Sara Barletta –
La 1° Coach sul lutto perinatale in Italia

🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.


La Coach sul Lutto Perinatale

Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.

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