Il lutto perinatale come un naufragio: come resiste la coppia?
Ciao mums,
nello scorso episodio sul lutto perinatale e la coppia abbiamo cercato di rispondere al quesito, insieme alla dott.ssa Laura Corpaccini, se il lutto sia un fatto individuale o di coppia.
Viene da sé che l’esperienza di ogni singola persona prevale sulla teoria, e quindi resta a discrezione della coppia decidere se vivere insieme il percorso di elaborazione del lutto oppure seguirne uno individuale.
Tuttavia, a prescindere da questa scelta, abbiamo capito che il lutto è prima un fatto personale.
Cioè dobbiamo noi, in primis, comprendere intimamente la perdita del nostro bambino, e solo dopo siamo pronti per condividere tutto ciò che desideriamo con il nostro compagno di vita.
Capire e comprendere il nostro dolore, i sentimenti che proviamo è il primo passo per accettare e ascoltare anche l’altro dolore, quello del partner.
Se, come abbiamo detto nel precedente articolo, il lutto perinatale è come un naufragio, dove la coppia impotente è trascinata dalla corrente, che cosa possiamo fare?
Verrebbe da dire: “Nulla”.
Forse anche voi avete provato quello sconforto, quell’arrendevolezza, quel senso di vuoto tale da dover sovvertire tutte le vostre abitudini.
È un luogo buio dove non c’è certezza.
Ma sono proprio le scelte compiute in quei giorni così delicati, che si gioca il ruolo della coppia unita.
Quella coppia messa davanti, forse, alla sua prova più grande.
La stessa che esisteva prima del bambino, che ha pensato per prima alla sua esistenza e che l’ha voluta e desiderata.
Riconoscere il partner e darsi aiuto reciproco
Insieme alla dott.ssa Corpaccini abbiamo parlato di Skills fondamentali che consentono alla coppia di viversi appieno ed essere solida, non immune alle intemperie, ma duttile.
I giorni e le settimane che seguono un lutto prenatale e perinatale sono i più duri perché il nostro orientamento vacilla, vorremmo essere capite e anche i nostri partner lo vorrebbero.
Ognuno di noi reagisce al dolore nella maniera più consona al suo essere e alle sue abitudini.
Per trascorrere questo periodo uniti e insieme abbiamo bisogno di esercitare una delle Skills fondamentali: il RISPETTO.
Ciò significa avere consapevolezza del proprio dolore e quello del partner e lasciare LIBERTÀ di espressione, senza paure e pregiudizi.
E dopo cosa resta?
Dopo che siamo stati sballottati qui e lì dalle acque gelide ci accorgiamo, improvvisamente, di essere sopravvissuti.
Si prova una sensazione quasi di onnipotenza: “Io sono passata sui carboni ardenti, mi sono bruciata, ma sono ancora qui”.
Dopo mesi dal lutto ho ripreso ad ascoltare la musica con le cuffiette alle orecchie.
Non avrei mai potuto immaginare un mondo senza musica, eppure per mesi ero uscita di casa come un automa, senza stimoli o bisogni.
Poi un giorno, quasi per caso, quel bisogno di accompagnare il ritmo dei miei passi è rinato.
Insieme al mio compagno abbiamo riscoperto il testo di una canzone “Gioia” dei Modà.
A prescindere dal gusto musicale di ciascuno, la canzone dice delle cose molto sensate.
Il ritornello in particolare recita: “Eppure gioia, se penso che son vivo, anche in mezzo al casino. Eppure gioia, se penso che da ieri, io sono ancora in piedi”.
Ecco, nel momento in cui sorridiamo ascoltando quelle parole e pensiamo: “Mi sento proprio così”, allora siamo pronti a vivere il lutto in coppia.
Perché? Perché noi per primi siamo sopravvissuti e siamo forti, quel poco che basta, per uscire da guscio e tendere la mano anche al nostro compagno/a.
Siamo pronti a riconoscere l’altro e a supportarci reciprocamente.
Prima di tutto dobbiamo riuscire a stare a galla noi, dopodiché possiamo pensare di aiutare qualcun altro.
E poi quel momento arriva.
Quando abbiamo trovato il nostro modo di galleggiare è il momento di guardare alla persona che sta lottando contro la disperazione insieme a noi, accanto a noi.
È in quel momento che inizia il supporto reciproco: quando siamo un po’ più salde, con un po’ più di forze, con la mente un po’ più libera, in un piccolo momento di quiete in questa tempesta, allora possiamo sorreggere l’altro, la persona che sta annaspando accanto a noi.
Quando siamo noi, invece, ad annaspare, allora è il momento in cui vedremo una mano tesa, un sorriso stanco, uno sguardo amorevole che ci dice: “Ti posso dare una mano io, adesso”.
Possiamo quindi lasciarci andare, tirare un po’ il fiato, farci sostenere per un po’, grate e consapevoli che potremo ricambiare appena recupereremo le forze.
Le Skills che supportano la coppia durante il lutto
Le Skills fondamentali di una coppia, di cui abbiamo parlato nel primo episodio, che entrano in campo in questa fase sono due: COMUNICAZIONE e COMPRENSIONE CHE L’ALTRO È DIVERSO DA ME.
La comunicazione in questo senso e in qualsiasi forma, facilita il capire i bisogni reciproci e ci mette nelle condizioni di fare un passo indietro.
Siamo sì sopravvissuti alla tempesta, ma siamo pur sempre fragili, bisognosi di mutuo sostegno.
In fondo non siamo delle eroine.
E proprio perché siamo di carne e ossa cerchiamo di capire che l’altro è diverso da noi, e per questo lo guidiamo nel modo e nei gesti che ci possono offrire sollievo.
Naturalmente questo discorso è bidirezionale, cioè se è vero che siamo entrambi diversi, anche noi ci faremo guidare dal partner per capire in che modo offrire il nostro aiuto.
Evitando magari di offenderci se ciò che facciamo, in buona fede, viene poco apprezzato.
Ora che inizia il supporto reciproco bisogna venire a patti con le possibilità di:
- aiutare l’altro;
- essere aiutati, cioè di chiedere un sostegno se si sente di averne bisogno;
- a volte anche di dirigere esplicitamente le azioni dell’altro, che non sa bene cosa può fare per aiutarci.
Dobbiamo abbandonare il mantello del super eroe, per qualche momento, accettando di essere vulnerabili.
Inoltre siamo consapevoli, se così è, che la persona accanto a noi non ci tradirà, non ci lascerà di colpo, è abbastanza forte da reggerci e noi non siamo deboli se ci lasciamo andare, ma siamo solo umani e sofferenti.
Questo è quello che serve per sopravvivere alla tempesta, per riuscire a stare a galla insieme, senza perdersi.
È un primo passo verso il benessere e il ricostituirsi della coppia.
Dopo un lutto non si torna mai le stesse persone di prima, ma si costruisce una nuova identità singola e di coppia.
Superata la burrasca si riuscirà a intravedere un punto d’approdo, forse un isolotto.
Per farlo dovremmo passare attraverso dure sfide, momenti bui che si susseguiranno a giornate dal sole splendente, ma almeno avremmo capito una cosa: come attraversarli insieme.
Nel prossimo episodio parleremo di luoghi comuni, stereotipi e società a cui la coppia e il suo essere mamma e papà deve far fronte, in modo da esserne consapevoli e cercare di abbattere il muro di omertà che gira intorno al tema del lutto perinatale.
Un abbraccio
Sara e Laura
Leggi anche: “Essere comunque genitori dopo un lutto perinatale #ep. 4”
Psicologa per passione, mi occupo di sostenere persone, coppie e genitori in momenti difficili, accompagnandole nel loro percorso di crescita e riscoperta delle loro risorse.
Se vuoi saperne di più, seguimi su Instagram e su Facebook @lauracorpaccinipsicologa e sul sito www.lauracopraccini.it
🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.
La Coach sul Lutto Perinatale
Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.
Qui trovi diversi articoli che riguardano tutto ciò che vuoi sapere sul Lutto Perinatale
Tutto il materiale contenuto in questo blog è protetto dalle norme sul diritto d’autore. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti, in assenza del consenso esplicito dell’autore del blog e/o dei co-autori.