Il potere della condivisione #ep. 3

#DiffondiAmo è la rubrica dedicata a diffondere consapevolezza sui temi come lutto, gravidanza e maternità in collaborazione con altri professionisti. In questo episodio parliamo insieme a Marta Micozzi di empatia e di come trovare conforto nell’altro dopo un lutto perinatale.

L’empatia dell’altro

Ciao mums,

nello scorso episodio abbiamo parlato di empatia e condivisione.

Non essere soli significa avere qualcuno con cui condividere… ma come scegliere quel qualcuno?

Quante volte siamo circondate da tante persone, ma abbiamo la sensazione di essere sole o di non trovare il supporto adeguato?

Questo accade perché spesso le persone con cui parliamo mancano di empatia.

Non sanno come reagire a eventi tragici e non “sentono insieme a noi”.

Altro punto focale del racconto di Marta è proprio questo, circondarsi di persone che provano empatia e riescono a stare “insieme” a te e al tuo dolore.

La condivisione quindi ha realmente luogo quando una persona racconta la sua storia e viene accolta, capita ed accettata dal suo interlocutore.

L’empatia è una delle abilità che ci rende esseri umani, è la capacità di immedesimarsi nel dolore dell’altro pur senza averlo provato.

La vicinanza empatica in un lutto perinatale

Quando stavo uscendo dall’ospedale e camminavo verso l’uscita, avevo la sensazione che, a ogni passo, un pezzo del mio corpo cadesse lentamente a terra. Era come se non avessi più parti del mio corpo.
Per quanto sentivo forte la vicinanza di chi mi era accanto, avevo l’impressione che passo dopo passo, loro raccoglievano quelle parti del mio corpo per poi aiutarmi a ricomporlo. 

La vicinanza empatica delle persone per me è stata ed è tuttora fondamentale. 

Questo perché nessuno ha fatto finta che non fosse successo niente.

Nessuno ha cercato di rimuovere Niccolò.

Dunque avere qualcuno che capisca o si metta in una posizione di ascolto empatico verso il nostro dolore è fondamentale.

Come capire a chi confidare il proprio dolore

Com’è possibile trovare queste persone?

Perché non sono tutti empatici?

Purtroppo o per fortuna siamo tutti diversi, ma la morte è una delle paure più ataviche che esistono. A tutti fa paura.

Ognuno di noi, però, risponde ad essa dando un personale significato.

Questo significato viene dettato dalla cultura, dalla religione e dalle esperienze che ci hanno segnato nel corso della vita.

Molte persone che incontriamo durante il nostro lutto hanno convinzioni diverse dalle nostre, ed è quindi molto facile, in un momento così destabilizzante per noi, credere che nessuno ci capisca.

Il meccanismo di risposta che noi adottiamo è dunque la chiusura.

Scegliamo di fare sorrisi di circostanza e non parlare più, non raccontare ciò che abbiamo nel cuore e nella mente.

Ecco che il meccanismo di condivisione si interrompe ed entriamo nel loop dell’isolamento

La domanda giusta da porsi per continuare a condividere è : “Se non possiamo cambiare gli altri, che cosa possiamo fare?”

Sì, perché le persone che incrociamo nel nostro cammino sono tutte diverse, non possiamo cambiarle e non possiamo aspettarci che si comportino esattamente come vorremmo.

Il nostro compito è saper selezionare con chi è bene condividere.

Difficile vero? In realtà è più semplice di quanto sembri.

Uno sguardo, un sorriso caloroso o un abbraccio sono tutti segnali che a pelle ci portano ad avvicinarci ad una persona rispetto ad un’altra.

In passato abbiamo sicuramente conosciuto persone empatiche, con cui ci siamo confidate e nelle quali abbiamo trovato conforto.

Ecco, forse, proprio quelle stesse persone sono lì pronte ad accoglierci.

Dovremo evitare la chiusura, avere il coraggio, noi per prime, di raccontare la nostra storia e attirare in questo modo persone empatiche con cui condividere.

Bene, se siamo dunque riuscite a evitare l’isolamento e siamo state così brave da farci scivolare addosso i commenti altrui, allora siamo sulla buona strada.

Stiamo andando verso la condivisione.

Risorse utili dopo un lutto perinatale

Quindi ora resta il passo più coraggioso… raccontare il proprio dolore e dargli un senso.

In questo ci aiutano le risorse e i talenti che risiedono dentro di noi, che sono lì da anni, un po’ per i percorsi di studio, lavoro o vita che abbiamo scelto e un po’ per talento naturale.

Leggi anche “Come ritrovare il benessere dopo un lutto“.

Nel prossimo episodio insieme a Marta parleremo di come lei ha utilizzato il suo background per continuare a far vivere Niccolò ed essere d’aiuto agli altri.

Un abbraccio

Sara e Marta

Marta Micozzi è Laureata in Educatore Professionale e specializzata in Coordinatore dei servizi educativi, con lode. Lavora nel campo della disabilità. Ha avuto anche esperienze nel settore infantile avendo lavorato in una ludoteca e ha all’attivo due pubblicazioni. Se vuoi contattare Marta scrivi a [email protected]

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Sara Barletta –
La 1° Coach sul lutto perinatale in Italia

🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.


La Coach sul Lutto Perinatale

Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.

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