Cara mamma oggi ti voglio raccontare la mia storia d’amore, ma non sempre le storie d’amore hanno un lieto fine.
Lo faccio perché ho deciso di regalare un po’ di amore e conforto alle mamme, come te, che al momento credono di non averlo, si sentono sole e abbandonate!
Come tutte le storie comincia con “C’era una volta”.
Un giorno un uomo e una donna che si amano tanto, decidono di concepire un’altra vita!
Questa estate sono rimasta incinta.
Una mattina mi guardo allo specchio e capisco che non sono più da sola…siamo in due in un solo corpo.
Con il mio compagno iniziamo subito a fantasticare sul futuro, e quel futuro si tinge di rosa.
È una bambina, abbiamo già scelto il nome e si chiamerà Ginevra Ester, anche se ormai la chiamo Gingy.
Vedo la pancia crescere, la sento vivere dentro di me, un colpetto qui, un colpetto lì e facciamo grandi discorsi!
E poi in un momento tutto questo rosa si è tinto di grigio
“C’è un problema”, dicono i medici: “E la situazione peggiora, sicuramente non arriverà al parto”.
Mi dicono che posso scegliere e dicono quella parola ABORTO.
No, non starò qui a fare pipponi su aborto SÌ, aborto NO. Io sono per la libertà di scelta e ti voglio raccontare cosa ho scelto.
Ho scelto di andare avanti.
Perché? Non perché un DIO aveva detto: “Non uccidere”, ma perché io mi sono sentita da subito sua Madre e avevo deciso che lei sarebbe stata con me per tutto il tempo che voleva.
È dicembre, fa freddo, abbiamo appena tagliato il traguardo del 6° mese di gravidanza, non mi sento bene… e lì in ospedale il medico proferisce quelle maledette parole:
“No, non c’è più battito!”
Ho partorito la mia Ginevra Ester con un parto iniziato naturalmente, doglie, rottura delle acque spinte…è nata il 4 dicembre.
L’unico mio desiderio è stato quello di tenerla tra le braccia insieme al suo papà.
Da quel giorno la mia vita è cambiata, ma questa è la storia d’amore più intesa della mia vita…che non finirà mai!
Ho deciso di essere forte e dare un senso a tutto ciò offrendo il mio piccolo supporto ad altre mamme nella stessa situazione!
Il cordone delle mamme
Perché racconto questo? Perché anche tu forse ti stai sentendo beh… lo sai come ci si sente dopo aver salutato per sempre un figlio, non c’è bisogno di parole per descriverlo; quindi voglio dirti che ti capisco, e ti sono vicina!
E sai anche che purtroppo si parla ancora troppo poco di lutto prenatale e perinatale e spesso gli aiuti non vengono da nessuna parte.
Leggi anche: “Ho perso il mio bambino…e ora? Come affrontare un lutto perinatale”.
Torni a casa da sola, nell’immenso silenzio che ti attanaglia e pensi che la tua vita sia finita.
Forse ti sembrerà strano sentirtelo dire… ma esiste un modo per andare avanti.
Per me è stato fondamentale avere la mano tesa di altre mamme che ci sono passate e camminano tutt’oggi accanto a me, e il supporto di psicologhe specializzate.
E io oggi sono qui per darti questo messaggio, cara mamma, io sono qui… la mia mano è tesa per te!
Lo so che rifiuterai l’aiuto e sarà più confortevole rinchiuderti al buio, e puoi farlo è giusto farlo… l’ho fatto anche io.
Allo stesso modo è giusto uscire da questo guscio e andare avanti e dare un senso a tutto questo.
Prendere i cocci, raccoglierli e andare avanti… e penso che fare questo percorso insieme sia più bello che farlo da sole.
Questa è la mia storia, testimonia che con amore e per amore si può dare la vita, si può perdere la vita e si può andare avanti a nuova vita.
Lei è Gingy e resterà per sempre la bambina che odiava il dolce e amava il salato, che colorava la mia vita di giallo e di rosso!
Che danzava sulle note di Einaudi e andava forte sulle musiche dei Queen!
Lei è quella persona…lei è vissuta e non morirà mai più!
Se pensi che questo messaggio possa aiutare una mamma e un papà condividilo!
Un abbraccio
Sara
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La 1° Coach sul lutto perinatale in Italia
🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
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