Ciao mamma e papà in cammino,
dopo aver raccolto il desiderio di tante mamme e papà che desideravano confrontarsi sulle vicende del loro lutto perinatale, ho scelto di dedicare un incontro ai papà.
Una diretta dedicata a loro e trattata da un diverso punto di vista: quello di un papà.
In questa coraggiosa scelta ho coinvolto il mio compagno, il quale, oltre a occuparsi di tutt’altro nella vita, è una persona alquanto riservata, quindi è stato l’evento “dell’anno” poterlo ospitare in una live dedicata al tema.
Chi è un padre
Lo psichiatra Massimo Recalcati sostiene che non basti uno spermatozoo per fare un padre.
E su questo sono piuttosto d’accordo.
E allora qual è la figura del padre?
Sempre secondo lo psichiatra, la figura del padre oggigiorno è in grave crisi; il suo ruolo originario viene meno.
Questo ruolo prevede di essere la persona che aiuta il figlio a “volare” fuori dal nido, che gli mostra il mondo.
È il padre delle infinite possibilità e della regola.
Ciò significa che un padre, guidando il figlio con l’esempio, gli permette di desiderare altro fuori dalla famiglia, mettendolo anche in guardia da possibili pericoli e dal rispettare alcune regole fondamentali per vivere in società.
Quando nasce un padre?
Questo processo di costruzione dell’identità paterna viene bruscamente interrotto a seguito di una morte perinatale.
E allora il padre cosa diventa?
Il padre è padre. Il papà ha tenuto al sicuro “quella pancia”, e soffre, spesso in silenzio, per un qualcosa che si è rotto per sempre e che lui non potrà mai aggiustare.
Quel figlio fino ad ora idealizzato è sparito quasi nel nulla.
E il padre impotente rimane diviso a metà: tra il dolore che non conosce la gioia del pianto di un bambino, e il dolore verso la sua compagna di vita.
Anche i papà piangono e soffrono.
Il problema è come manifestarlo.
Sono sempre alle prese nel dare notizie sullo stato di salute materno ad amici e parenti. Mentre il loro dolore a volte passa in secondo piano.
L’esperienza di papà Gerry
Gerry è il mio compagno, lui è già papà di altri figli e Gingy è arrivata come terza figlia.
Lui ha conosciuto il dolore del lutto perinatale dopo aver assaporato al gioia di essere papà.
E poi ha vissuto ancora la gioia di essere il papà di Amelia, eppure tre figli viventi non sopperiscono al dolore e al ricordo di Gingy.
“La vedo sul divano insieme alla sua sorellina, a volte mi piace immaginarlo così.
Il papà spesso è quello che non ride, quello serio, che fa rispettare le regole, almeno questo è stata la mia esperienza.
Io penso di essere stato un padre serio, ma anche molto comprensivo.
Dopo il lutto perinatale ho sofferto tanto internamente, non volevo far pesare questa sofferenza su di Sara.
La sera, dopo i primi periodi dopo che Gingy ci ha salutati, tornavo a casa sempre con un sorriso, per alleggerire la sua giornata fatta di solitudine.
Per noi è stato fondamentale l’essere uniti. La coppia e l’amore di coppia è fondamentale.
Ci siamo presi del tempo per noi, momenti dolci e delicati insieme per poter elaborare quel dolore, sia a parole che con semplici lunghissimi abbracci”.
Come vivere il lutto perinatale dal punto di vista del papà?
È vero che il dolore del papà non è visto dagli altri?
Come prendere in considerazione il rapporto con la propria compagna?
Rispondiamo a queste e altre domande nell’incontro Live che trovi nel video qui sotto.
Cara mamma e caro papà
vi mandiamo un grande abbraccio
Sara e Gerry
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🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.
La Coach sul Lutto Perinatale
Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.