Lutto Perinatale: i gruppi A.M.A.

Intervista a Erika Zerbini per parlare di lutto perinatale e gruppi di Auto Mutuo Aiuto.

I GRUPPI AMA_ COPERTINA_SMALL

Che cosa è l’Auto Mutuo Aiuto

Ciao mamma in cammino,

è un grande piacere per me avere come ospite Erika Zerbini.

Erika è una mamma e un’autrice.

È la mamma del blog Luttoperinatale.life, nonché autrice di diversi libri sul tema del lutto perinatale.

Inoltre si occupa di facilitare gruppi di Auto Mutuo Aiuto in Liguria, per genitori che hanno vissuto un lutto prenatale o perinatale.

La sua definizione di mamma mi piace tantissimo.

Lei si definisce: “Mamma di tre per chi mi vede e penta mamma per chi mi conosce”.

Sì, perché Erika ha fatto esperienza di un lutto prenatale per ben due volte.

Quando ho dato vita a Sara on Feet, Erika è stata la prima che, grazie al suo blog, mi ha fatta sentire normale!

Ho deciso quindi di contattarla per avere il suo prezioso contributo e parlare di Auto Mutuo Aiuto.

Durante un lutto perinatale, infatti, ci sono diverse strade che un genitore può percorrere per trovare conforto e aiuto.

L’elaborazione è un fatto personale e per questo ogni genitore può decidere se condurre il percorso in solitaria, oppure avvalersi di altre figure professionali e non.

Nella scorsa intervista alla psicologa Laura Corpaccini abbiamo parlato di “Come scegliere lo psicologo per elaborare un lutto perinatale”.

Ma andare in terapia non è l’unica soluzione.

Ci sono persone che vedono nella condivisione con altri genitori, un grande aiuto, ed è proprio da questa esigenza che nascono i gruppi di Auto Mutuo Aiuto.

Come è nato il gruppo di Auto Mutuo Aiuto “Funamboli”

Erika raccontaci come è nata la tua missione di aiutare altre famiglie che hanno vissuto un lutto perinatale.

“Più che una missione parlo di un bisogno. Dopo aver vissuto i miei lutti, ho imparato delle cose e avevo il bisogno di condividere questo sapere, altrimenti sarebbe andato perso.

Mi sono detta che ciò di cui avevo fatto esperienza, cioè il dolore e poi l’elaborazione, dovevo metterlo a disposizione di qualcun altro.

Quando ho riscontrato che nella società e nelle persone non ci fosse connessione ed empatia, sono arrivata a chiedermi: “Perché queste persone che non hanno vissuto il mio lutto mi rispondono in un modo poco empatico?”.

Avrei potuto arrogarmi il diritto di essere ferita ed incompresa, ma questo mi avrebbe chiuso nella solitudine e nella costante sensazione di essere aliena, quindi ho deciso di cambiare prospettiva.

Ho iniziato a chiedermi in che modo potessi comunicare il lutto ad una società, che vivendo nel tabù, è sorda.

Da qui ad approdare al mondo dell’Auto Mutuo Aiuto è passato del tempo.

Purtroppo avevo un pregiudizio su questi gruppi. Pensavo fossero dei luoghi dove il dolore restava chiuso dentro quelle mura, mentre io avevo bisogno che questo tema venisse fuori.

Che fosse a disposizione di chiunque, abbattendo il tabù che c’è sul tema della morte e soprattutto della morte in gravidanza.

Molte mamme che ho conosciuto mi chiedono spesso: “Perché nessuno ci ha avvisate prima?”.

Ecco questo tabù passa anche dal fatto che le situazioni più difficili non le vediamo mai, restano nascoste: il reparto maternità sembra essere solo fiocchi rosa e azzurri, invece a volte capita che qualcosa vada storta.

Per me era importante riuscire a fare informazione su questo.

Pensavo che i gruppi di Auto Mutuo Aiuto fossero una realtà ghettizzante, dove ci si raccontava in loop la stessa storia e si rimuginava, senza produrre niente di buono, sul proprio dolore.

Era la percezione che avevo di alcuni spazi in rete, l’unico luogo in cui, a
cercar bene, si trova qualcosa sul questo genere di lutto.

Invece mi sbagliavo!

Mi si è palesata l’opportunità di partecipare ad un corso di formazione, slegato da qualsiasi tematica, per diventare facilitatore all’interno di un gruppo di Auto Mutuo Aiuto.

La mia idea di imparare, conoscere e poter essere d’aiuto mi ha spinto ad andare a fondo.

Quindi mi sono attivata per far partire un gruppo all’interno dell’ospedale Galliera di Genova.

Oggi siamo attivi anche in un gruppo online, e anche in tempo di Covid-19 non ci fermiamo.

Perché entrare in un gruppo di Auto Mutuo Aiuto

Con il tuo operato Erika aiuti tante famiglie in lutto.
Cerchiamo di capire quando le mamme o le coppie giungono a un gruppo di Auto Mutuo Aiuto?

Quali sono le principali motivazioni? Che cosa cercano?

Chi arriva nei gruppi di Auto Mutuo Aiuto è qualcuno che desidera trovare una via d’uscita dal proprio lutto. Sente che da solo fa fatica, così cerca aiuto. Il confronto con altre persone che hanno vissuto la stessa esperienza, mette già in qualche modo in sintonia.

Quindi occorre avere maturato la consapevolezza di essere in difficoltà e avere la volontà di superarla.

L’Auto Mutuo Aiuto si basa sulla responsabilità personale. Qualcosa che fai tu per te e mentre lo fai, aiuti gli altri. Non è straordinario?

Nel gruppo si può arrivare in diversi momenti del lutto e si è liberi di uscire dal gruppo in qualunque momento.

Nessuna costrizione, nessun obiettivo posto da altri.

La forza è nell’arricchirsi a vicenda, parlare di eventi comuni in alcuni punti, come per esempio il fatto che nessuno (o pochi) ci capisca, il fatto di non vedere la luce e di non sapere come andare avanti.

Il racconto di altri lutti ci dona degli spunti, e noi col nostro racconto arricchiamo a nostra volta gli altri.
La condivisione e la sinergia sono i fondamenti di un gruppo di Auto Mutuo Aiuto.

Siamo gli uni per gli altri.

Che cosa si fa in un gruppo di Auto Mutuo Aiuto?

Per dare un’idea, Erika ci puoi raccontare come si svolgono gli incontri in un gruppo di Auto Mutuo Aiuto?

“Ci disponiamo in cerchio, in modo da facilitare la comunicazione, che deve avere dei presupposti ben precisi.

Ossia da facilitatrice ho il compito di agevolare la comunicazione e lo stare nel gruppo, grazie al rispetto di alcune regole:
-Si parla uno per volta, senza interrompersi
-Non ci si giudica e non si danno consigli
-Nel gruppo siamo alla pari (tutti in quel momento svestiamo il ruolo professionale)
-Tutto ciò che viene detto nel gruppo resta nel gruppo.

Gli incontri si svolgono una volta a settimana per circa due ore, nei quali si parla sia del lutto ma anche della nostra vita.
Si lasciano fluire tutte le emozioni senza giudizio.

Spesso le persone frequentano il gruppo e parallelamente si avvalgono della terapia psicologica: sono due strumenti diversi e uno non esclude l’altro, anzi, in sinergia funzionano bene.

Le relazioni che si instaurano nel gruppo possono essere portate avanti al di fuori, durante momenti conviviali, dove non necessariamente si parla di lutto.

Erika dove svolgi questi incontri?

Al momento con A.M.A.Li. OdV, ho attivo il gruppo Funamboli, operiamo 1 volta a settimana nel reparto maternità dell’ospedale Galliera di Genova.

Un grazie speciale Erika per aver partecipato a questa chiacchierata, e grazie ancora per il tuo operato.

Vi ricordo che se siete della regione Liguria è attivo il supporto del gruppo di Auto Mutuo Aiuto Funamboli, facilitato da Erika Zerbini.

È attivo su Facebook il Gruppo privato Luttoperinatale.life, facilitato da Novella Buiani ed Erika, che offre la possibilità di incontri online su Zoom, con cadenza settimanale.

Per approfondire il tema guarda l’intervista integrale a Erika Zerbini, dove spiega nello specifico come si svolgono gli incontri dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto e quali sono i presupposti per partecipare.

Un abbraccio

Sara e Erika

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sara barletta perinatal coach
Sara Barletta –
La 1° Coach sul lutto perinatale in Italia

🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.


La Coach sul Lutto Perinatale

Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.

Qui trovi diversi articoli che riguardano tutto ciò che vuoi sapere sul Lutto Perinatale

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