La storia è destinata a ripetersi, sempre!
Cagliari, agosto 2009
Una delle ennesime notizie sulla presenza degli alieni aveva catturato la mia attenzione.
Così in quell’estate dei miei 18 anni, dove avevo preso una bruttissima mononucleosi, fui costretta alla quarantena forzata per oltre 1 mese.
In quei giorni di agosto mi persi tra i pensieri.
“E se capita qualcosa tipo l’apocalisse? Se non avremmo da mangiare?
Ma sì, io resto chiusa qui, nel seminterrato, con tutti i viveri e chissenefrega!”
Questo era stato il mio modo per proteggermi da quella evenienza.
Milano, febbraio 2020
Un virus dalla Cina, sembra lontano. La nostra vita continua come se nulla fosse.
È inizio febbraio ci prepariamo al Carnevale.
23 febbraio, una domenica come tante e poi il primo contagio, la prima zona rossa, tutto precipita!
Incubi, e se accadesse a noi?
Vivo a una quarantina di km dalla zona rossa eppure la vita sembra continuare come prima.
27 febbraio, un giovedì qualsiasi in compagnia di amici, bambini che giocano, la mia bimba che ride! La paura è ancora lontana e poi… poi tutto precipita, di nuovo.
Primi assalti ai super, i decessi che aumentano, è solo un’influenza, e no, colpisce tutti, allarghiamo la zona rossa.
Lombardia chiusa! Contagi anche al sud, gente che fugge, Italia come secondo Paese più colpito al mondo dal Coronavirus noto come Covid-19.
Siamo in zona gialla, ancora assalto ai super! Ma si continua la movida.
8 marzo, tutta Italia è zona a traffico limitato, un’unica zona rossa.
I super ancora una volta saccheggiati, portano via i vicini di casa, ci chiedono di restare a casa e calmi.
11 marzo, si chiude tutto… chissà cosa accadrà domani.
Quella ragazzina con la mononucleosi che stava sul divano del seminterrato sarebbe scappata anche lei al Sud, dai suoi cari.
Quando nelle estati trascorse a casa dei miei nonni si scherzava che se fosse venuta una guerra nucleare ci saremmo nascosti dentro la cisterna di nonno, che era grande almeno come un monolocale a Milano.
Quella ragazzina avrebbe fatto razzia di viveri e gesti inconcludenti.
Oggi quella ragazzina è una donna, una mamma, ha pensieri grandi che non la fanno dormire la notte.
Ma resta!
Resta presente, resta vigile, resta a casa, resta nella sua regione la Lombardia, che ora la ha adottata.
Io resto a casa
In questo momento difficile per tutte noi, voglio condividere qualche pensiero e risorsa per la propria crescita personale, gratuita, che molti professionisti hanno messo a disposizione.
Non parlerò del Coronavirus perché non sono un’esperta, ma condividerò iniziative utili e solidali che ci aiuteranno a fronteggiare questo periodo al meglio.
Sono già troppi i media che ne parlano, e a dire il vero non sono neanche lontanamente un’esperta.
Vorrei portare la vostra attenzione su ciò che mi riesce meglio: riflettere e trasformare le sfide in un’occasione positiva.
Questa epidemia o ormai detta dall’OMS pandemia, poteva chiamarsi Pippo, Coronavirus, Peste, Gino, il concetto che sta alla base è che ha creato paura.
Ma io ho deciso di restare! Resto salda al presente, perché?
Vi condivido il mio pensiero in poche righe!
Affrontare le nostre più grandi paure
Abbiamo visto venire sempre più vicino questo nuovo mostro, poi abbiamo visto la nostra libertà sempre più limitata per il nostro bene.
E dietro la paura della pandemia, se scaviamo a fondo cosa ci sta dietro? Le nostre più grandi paure: la morte, la solitudine, il vuoto, il tempo.
La paura della morte
Sulla morte in questo blog se ne parla abbastanza e non mi dilungherò.
La morte c’è sempre così come esiste la vita!
Solo che oggi con il virus sembra più presente, ma vi assicuro che non lo è!
Freud stesso diceva che quando le persone si rendono conto che la morte è tra di noi, apprezzano molto di più le piccolezze della vita, si sentono più vivi.
Questo è un modo per riprendere coscienza che la morte è così vicina e che la vita va vissuta e apprezzata!
La solitudine
A volte abbiamo così paura di noi stessi da avere sempre l’agenda piena: un aperitivo, un cinema, una pizza al ristorante.
E quando tutto questo non è più possibile? Panico!
La solitudine può essere occasione per ritrovarci con noi stessi, riprendere le cose che rimandavamo.
Il vuoto
Avere improvvisamente così tanto tempo e non sapere come riempirlo! Invece scopri che solo facendo spazio, sgombrando la vita dalle cose inutili, da ciò che ci ha tappato gli occhi per tutto questo periodo, possiamo far entrare nuova consapevolezza.
Quando fai spazio dal superfluo si crea un vuoto e quel vuoto può essere riempito, con cosa? Con nuove cose da fare o su cui porre l’attenzione.
Oppure può restare semplicemente come è… vuoto!
Il tempo
Il tempo vince sempre perché sopravvive a tutto e a tutti. Vince tutti i suoi nemici, perché nessuno sopravvive ad esso.
E ora che ci troviamo nelle nostre case, coi bimbi, coi mariti oppure sole, ci guardiamo spaesate davanti al tempo che è vuoto.
Si usa dire: “Un giorno ci vediamo, appena ho tempo”, oppure: “Non ho tempo” e invece eccolo lì il tempo ritrovato.
È vero a volte può essere difficile affrontare la nuova situazione proprio perché richiede di uscire dalla zona di comfort e le crisi vengono anche a me.
Anche io ho pensato di fuggire e tornare a casa, in quella cisterna delle mie estati, dove tutto parlava di protezione, eppure resto! E resto anche a casa!
Accade così che nella solitudine di questi giorni ho maturato questo pensiero di consapevolezza.
Questo periodo ci sta offrendo una grande opportunità e sapete che a me piace guardare il bicchiere mezzo pieno.
L’opportunità è che il tempo si è dilatato e ci sta facendo un regalo, poter godere ogni istante di esso.
Il tempo della consapevolezza
Sulle malattie possiamo fare ben poco, ma sicuramente 2 cose importanti sono nelle nostre mani:
- la responsabilità verso noi stessi;
- la responsabilità verso gli altri.
Il concetto, detto in una sola frase, si riassume in: “Stare a casa”, e prendere precauzioni qualora sia necessario uscire.
Credo in una sorta di equilibrio universale, dove caos e cosmo esistono. Quando il cosmo, ordine di tutte le cose, arriva a un punto di non ritorno subentra il caos.
Il caos sovverte il tutto per pori ristabilire un nuovo equilibrio.
Forse è proprio questo che sta succedendo. Avevamo bisogno di un equilibrio nuovo, quindi ecco che arriva il caos.
In sé non è né buono, né cattivo, ma ci aiuta a fare chiarezza per stabilire un nuovo ordine delle cose.
Non so che persone saremo dopo che tutto questo sarà finito, perché finirà prima o poi… ma sicuramente saremo diversi.
Dopo saremo cambiati e sono sicura tornerà armonia. Se andate a guardare la storia dell’uomo è sempre stato così!
Voglio lasciarvi con questo pensiero di consapevolezza: prendete il tempo per voi e per i vostri cari.
Un abbraccio
Sara
🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.
La Coach sul Lutto Perinatale
Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.