Intervista a Marianna Montelucci
Marianna è una giovane donna ricca di sensibilità, di quella profonda, che la annovera nelle mie conoscenze ristrette di donne, che seppure (per fortuna) non hanno mai provato la mancanza di un figlio, sanno stare vicino e supportare le mamme in lutto.
Marianna è un’educatrice e scrittrice.
Lei non dimentica i nomi dei bimbi arcobaleno, dei bimbi che ci hanno salutato troppo presto e non dimentica le facce dei genitori addolorati.
E forse vi starete chiedendo come ho fatto a capire tutto questo.
È successo in soli due minuti, tramite un post su Facebook dove un’amica, mamma di cielo di Gabriele, di terra di Samuel ed Iris, parla di lei.
Le chiedo quindi maggiori informazioni e mi risponde che, nonostante la giovane età di Marianna e il suo essere così “normale”, è stata capace di supportare tante mamme per cui la normalità non esisteva più.
Per rafforzare questo suo aiuto scrive un libro “Ninnananna, Caterina!” insieme ad un’associazione che si occupa di supportare genitori e operatori sanitari nel difficile percorso del lutto perinatale e prenatale.
Leggi la recensione del libro “Ninnananna, Caterina!”
Ed eccoci qui, contatto Marianna, le racconto la mia storia e le chiedo se vuole rispondere a qualche domanda. Lei accetta e mi parla un po’ di sé.
Come nasce il tuo incontro con il lutto perinatale?
“Incontro il lutto perinatale senza averlo (per fortuna!) vissuto.
La mia storia nasce da una conoscenza virtuale con una mamma (su un banalissimo sito di chiacchiere tra donne) che all’improvviso, alla fine della gravidanza, si è trovata di fronte alla frase: “Mi dispiace, non c’è battito”.
Dalla gioia alla disperazione… nasce, per volontà di questa mamma un’Associazione di sostegno alle madri in lutto.
Diventa subito una rete molto ampia in cui, semplicemente, si ascoltava e dava sostegno.
Poi, insieme ad una mamma (conosciuta sul forum dell’Associazione) abbiamo deciso di avviare un progetto per il ritrovamento dei “feti abbandonati”, che ha addirittura modificato una legge.
Fino a qualche tempo fa, alle mamme (e ai papà) non veniva nemmeno proposta la possibilità di seppellire il “prodotto abortito” (tecnicamente, ahimè, si chiamano così fino alle 28 settimane, quando ufficialmente diventano “feti nati morti”).
Molte mamme non sapevano di avere questa opportunità, né sapevano che molti ospedali (a propria) discrezione, seppellivano bambini che avessero oltrepassato le 20 settimane.
E così grazie ad Albertino, che purtroppo non ha ricevuto sepoltura, abbiamo ritrovato tanti bambini “persi” concedendo alle mamme almeno un posto fisico per piangerli. Nota bene: la legge attuale CONSENTE la sepoltura del bambino a QUALSIASI epoca gestazionale e OBBLIGA alla sepoltura i bambini nati morti oltre le 28 settimane (che devono essere registrati in anagrafe)”.
Come nasce il libro “Ninnananna, Caterina!”?
“Ninnananna, Caterina!” è la favola di una bimba bellissima che adesso ha 10 anni, Caterina appunto.
Nel periodo in cui Caterina era nella pancia della mamma, inizia un dialogo tra un bimbo in terra e una Stellina, che racconta come si svolge la vita dei bimbi nel cielo blu.
È un cielo fatto di anime e non di angeli, un cielo senza nessuna confessione religiosa. Alla fine la bambina regalerà il nome che la sua mamma ha scelto per lei alla stellina e poi scivolerà dall’arcobaleno. Così Caterina arriva tra le braccia di mamma e papà”.
In che modo può essere d’aiuto “Ninnananna, Caterina!”?
“Non so realmente se possa essere “di aiuto”, credo però che sia una favola di facile lettura per tutti i bambini, specialmente per quelli che si sono trovati a fare i conti con la perdita di fratellini.
C’è anche un seguito, che si chiama “Un diario per Bimbastella“, che racconta le scoperte del primo anno di vita di Caterina”.
Quali progetti hai per il futuro?
“Progetti… ce ne sarebbero centomila. Premetto che al momento non partecipo alla vita di nessuna Associazione, ma l’aiuto che mi è richiesto viene dai continui passaparola in rete e sui social.
Per quanto riguarda il lutto perinatale, l’idea che ho in mente è quella di proporre un servizio simile a quello fornito dall’Associazione americana NILMDTS.
Ossia avviare dei fotografi specializzati, a titolo completamente gratuito, per scattare le uniche foto possibili ai bambini nati morti e alle loro famiglie.
Poi ho nel cuore un progetto, un po’ più complicato, che si chiama “La stanza di Fabia”. L’idea sarebbe quella di creare una stanza in ospedale dedicata esclusivamente alla mamma e al suo bambino nato morto.
Purtroppo queste mamme hanno pochissimi momenti da trascorrere fisicamente con il proprio bambino, per ovvi tempi ospedalieri.
In queste stanze ci sarebbe una culla refrigerante in cui poter lasciare il bambino affinché mamma, papà, i fratellini e tutti quelli che lo amano possano passare del tempo con lui”.
Il motto di Sara on Feet è: “Camminare insieme è più bello”, se la tua vita fosse una camminata come sarebbe l’andatura?
“Camminata?!?! Sehhhh… non ho tempo di camminare… io corro, corro sempre, ma mi lascio il tempo di scattare foto agli attimi che mi permettono di avere continue nuove idee.”
Grazie di cuore Marianna per il tempo che mi hai dedicato.
Recensito per te – Ninnananna, Caterina!
Titolo: Ninnananna, Caterina!
Autore: Marianna Montelucci
Illustrazioni: Lauraballa
Tema: Fiaba
Destinatari: bambini 3+, adulti
Editore: Ipertesto edizioni
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Perché leggere “Ninnananna, Caterina!”?
Per me non esistono le persone che non credono.
Tutti a modo nostro crediamo.
E in che cosa crediamo? Crediamo in una religione, crediamo in una vita dopo la morte, crediamo che invece non esista nulla e che siamo solo un ammasso di cellule.
Quello che conta è che ognuno di noi crede in qualcosa, ha le sue convinzioni che gli permettono di vivere, andare avanti e costruire il proprio mondo.
“Ninnananna, Caterina!” è un libro in cui si intersecano due stili narrativi: quello della fiaba, dedicata ai più piccoli e quella del significato profondo e poetico destinato agli adulti.
È un libro che nasce per rispondere alle domande esistenziali che da sempre l’essere umano si pone.
Da dove veniamo? Esistiamo ancora prima di nascere? Chi si occupa dei bambini non ancora nati?
E soprattutto offre una chiave di lettura, condivisibile o meno, che dà supporto a quei bambini che un fratellino o una sorellina lo hanno avuto anche se per poco, anche se non lo hanno mai visto ridere o piangere.
Quando un lutto perinatale colpisce una famiglia, spesso chi resta senza voce e somatizza maggiormente sono i bambini.
Un qualcosa più grande di loro li colpisce e non sanno come esprimersi.
I genitori sono doppiamente impotenti.
Da un lato prigionieri del loro dolore per la perdita, e dall’altro attanagliati dal senso di colpa, perché si sentono inadatti a proteggere i figli in vita da un evento così traumatico.
Ecco che arriva “Ninnanna, Caterina!”, che tende una mano per poter affrontare insieme due temi importanti: la nascita e la morte, anche laddove queste vengano a coincidere temporalmente.
Sì, lo fa in un modo fantasioso, ma ognuno è poi sempre libero di interpretare le parole come vuole.
E spiegare, per esempio, ad un bambino di 6 anni perché il suo fratellino tanto atteso non è nella culla, proprio come ha dovuto fare Ivone con Samuel, fratello maggiore di Gabriele.
La trama di “Ninnananna, Caterina!”
Le parole di Marianna sono dolci e veritiere, racconta l’innocente storia della vita delle stelle, del cielo, del sole e della luna.
Racconta di come i bimbi siano pronti per arrivare sulla terra e restarci.
E di come invece altri siano destinati a tornare in quell’azzurro per aiutare e istruire nuovi bambini che andranno dai loro genitori.
Caterina è una stella, fa amicizia con un bambino di 6 anni a cui racconta la vita nel cielo.
Una vita normale, immanente, slegata da qualsiasi religione, da qualsiasi visione di angeli fatati.
Solo piccole anime di bimbi che vengono accuditi e preparati per arrivare alle loro mamme, stare con loro una vita, 1 ora, 9 mesi o poche settimane.
Ecco perché trovo questo libro scevro da ogni credo religioso, ma che afferma e crede in una cosa sola: l’anima.
L’essenza di ogni bambino nato o solo vissuto nel grembo materno è preziosa per la terra quanto per il cielo.
Qualcuno potrebbe pensare che sia una bella storia (sì, una bellissima storia) ma si rifiuterebbe di parlare dei propri bimbi di cielo e di terra con i termini che utilizza la scrittrice.
Eppure oltre alla storia in sé c’è qualcosa di più.
È un messaggio profondo che arriva al cuore dei genitori in lutto: il tuo bambino è esistito, è stato preparato e pensato affinché arrivasse a te.
È stato destinato a te per cambiare il corso della tua storia.
Il mio pensiero su “Ninnananna, Caterina!”
Ho letto il libro tra le lacrime, perché ammettiamolo, qualsiasi mamma di cielo, anche la più razionale, ha immaginato almeno una volta il proprio bambino da qualche parte che finalmente sta bene, anche senza di lei.
È un pensiero ingenuo, che per un attimo fa bene al cuore, lo calma e lo cura.
Proprio in questo modo di scrivere, rivolto a più destinatari, da una parte il bambino che saluta per sempre il fratellino e dall’altra i genitori affranti dal dolore, risiede la potenza di questo libro.
Lo spunto più importante che ho saputo cogliere da questa storia è un nuovo punto di vista.
Nel mondo che descrive Caterina al suo bimbo amico esistono delle “mamme stelle” che si prendono cura dei loro bimbi.
Poi li lasciano andare sulla terra, piangono, ma sanno di averli amati, cullati e tenuti al caldo.
Sono consapevoli che andranno a vivere in una famiglia, con la loro mamma e il loro papà.
Tuttavia queste stelle piangono, mentre una famiglia gioisce con in braccio il loro bambino.
E quindi chi siamo noi mamme di cielo, se non le stesse stelle che amano i loro bimbi, li cullano nel loro ventre e poi tristi li lasciano tornare al cielo?
Come recita una frase del libro: “I bambini qui sono di passaggio. Alcuni si fermano un po’ di più e crescono con noi, diventano i nostri fedeli aiutanti”.
La storia è la stessa, come le stelle si fidano e affidano i loro bambini alle mamme di terra, il libro ci insegna che anche noi mamme affidiamo i nostri bambini al cielo.
E proprio in quel momento capiamo che abbiamo fatto di tutto per loro, che loro non sono davvero nostri e quindi, inevitabilmente, dobbiamo lasciarli andare.
In definitiva quindi “Ninnananna, Caterina!” è un libro di speranza, con parole e illustrazioni che toccano il cuore, che ci forniscono un diverso punto di vista (condivisibile o meno).
Ci insegna ad accettare il corso della vita, a dare un senso all’esistenza dei nostri bimbi, sia quelli di cielo che i cosiddetti arcobaleni.
Come recita una frase del libro: “Tutti i bambini del mondo vengono da quassù. Tutti voi, ognuno di voi, ha giocato con noi, ha ascoltato le nostre fiabe, ha sorriso con i suoi amichetti […] Per ognuno di voi, c’è un posto speciale nel cuore delle Stelle“.
Per ogni bambino andato via troppo presto o arrivato dopo la tempesta, proprio lì nel luogo in cui nasce l’arcobaleno, c’è un posto speciale nel cuore di ogni mamma.
Ciao Gingy, la Ninnananna di Caterina è dedicata anche a te.
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Votazione
Fattore X: toccante e delicato
Trama ⭐⭐⭐⭐ ☆
Stile narrativo⭐⭐⭐⭐ ☆
Lessico ⭐⭐⭐ ☆ ☆
Coinvolgimento ⭐⭐⭐⭐⭐
Quanto lo consiglio⭐⭐⭐⭐⭐
Un abbraccio
Sara
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🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.
La Coach sul Lutto Perinatale
Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.
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