Ti voglio parlare di 4 segnali per capire se il coaching è quello che cerchi per l’elaborazione del lutto dopo una morte perinatale.
Che tu sia all’inizio del tuo lutto perinatale o che siano trascorsi mesi o anni, potresti ancora sentire il bisogno di riorganizzare la tua vita. Il lutto ti ha lasciato dei segni che non sono semplici cicatrici, ma solchi profondi.
Non capisci cosa stai provando e inizi a chiederti:
“E se non mi rialzerò mai?”
“E se non riuscirò a riprendere in mano la mia vita?”
Te lo dico con il cuore, visto che ho vissuto il lutto perinatale in prima persona: sarai ancora in grado di sorridere, di gioire della vita e farne ciò che desideri, hai solo bisogno di fermarti e capire chi è la nuova te stessa e dove vuoi andare.
Potresti decidere che è arrivato il momento di fare qualcosa, magari di chiedere supporto… ma che tipo di supporto?
Potenzialmente, ad oggi, per elaborare un lutto perinatale hai a disposizione tanti strumenti diversi, che puoi usare singolarmente oppure anche in azione sinergica tra di loro (per esempio coaching e psicoterapia, un supporto doula e l’arte terapia etc.).
Ma troppa scelta a volte equivale a caos, perché senti che vuoi fare tutto e niente, magari hai già avuto delle esperienze negative con approcci o professionisti che non facevano al caso tuo e quindi sei molto diffidente verso ciò che ti circonda.
Voglio aiutarti a fare chiarezza dentro te stessa, evitando di perdere energie, tempo e risorse, e capire se il mio approccio basato sul coaching, per elaborare il lutto perinatale, fa al caso tuo.
Ecco perché ti condivido 4 segnali a cui prestare attenzione per comprendere se sei pronta per un percorso insieme.
4 segnali per capire se il coaching è il tuo metodo di elaborazione per il lutto perinatale
1- Hai la forte volontà di elaborare il lutto per cambiare come ti senti-
Nella tua mente potresti sentire la voce che ti dice: “Non so ancora come fare, ma so che ce la farò”.
Hai un obiettivo in mente di benessere e vuoi raggiungerlo, anche se non ti è del tutto chiara la strada da fare.
Potresti quindi vagare per un po’, trovarti a leggere tanto, seguire dei corsi, guardare dei video senza trovare la tua direzione. Ma il tuo sogno è ben saldo e custodito nel cuore e ti porta a cercare supporto.
Molte mamme che hanno fatto un percorso insieme a me erano perse, si trovavano a vivere una situazione surreale (come puoi ben capire).
Ma alla domanda: “Dove vuoi andare?” avevano una risposta secca, volevano cambiare il loro stato d’animo. Erano pronte a lasciar andare la sofferenza, anche se ancora non sapevano come fare.
Ecco perché io ero lì al loro fianco per guidarle.
Il coaching in questo caso potrebbe fare per te, perché all’inizio del percorso definiamo un obiettivo, tracciamo rotta e destinazione da fare insieme.
Potrai quindi fare chiarezza, dare forma al caos, incanalando nella direzione giusta la tua “volontà di farcela”.
2- Hai paura, ma fai il primo passo –
Come aprire la porta e trovarsi in una stanza buia, sai che indietro non puoi tornare e allora hai il coraggio di avanzare in quell’oscurità. Per poi accorgerti che l’interruttore della luce era lì vicino a te, ma non lo avresti mai saputo se non avessi fatto il primo passo.
Quasi tutte le mamme che accompagno nel processo di elaborazione del lutto perinatale hanno tante paure, hanno timore di guardare dentro il loro abisso, di scendere quelle scale o aprire quella porta per vedere che cosa le sta tenendo lontane dal creare nuova serenità.
Eppure una vocina o un fuoco dentro di loro le permette di farsi condurre dentro quei meandri,. Così da trovare il proprio interruttore e fare luce sui punti più bui e dolorosi per tornare a nuova vita.
Il coaching è andare fuori dalla propria zona di comfort e smettere di fare ciò che stai facendo (che non ti sta portando i risultati sperati) per iniziare a fare qualcosa di diverso e ottenere quindi risultati diversi.
3 – Sei curiosa di vedere cosa c’è oltre l’elaborazione del lutto e metti in discussione ciò in cui credi –
Vedere il mondo e il dolore da un’altra prospettiva, nuova e forse mai presa in considerazione è la chiave per raccontare e vivere il lutto in maniera funzionale.
Le mamme che accompagno attraverso il lutto perinatale a volte non ne sono consapevoli, ma stanno cercando proprio di cambiare prospettiva per accogliere il dolore e dargli una nuova veste.
Quando però siamo piene di convinzioni, traumi, vissuti dolorosi ed emozioni scomode da elaborare non siamo nelle condizioni di vedere nuove opportunità.
È in quel momento che insieme facciamo un po’ di ordine e pulizia per poi lasciare a te la parola. “Come vuoi interpretare il tuo lutto?“.
La curiosità è una qualità molto utile, perché ti permette di andare oltre l’apparenza del dolore schiacciante e costruire la tua nuova strada.
Ti fa essere aperta a tecniche e discipline mai provate, ad ascoltare e rispondere a domande scomode ma necessarie per raggiungere maggiore consapevolezza e quindi trasformare più facilmente il dolore.
La curiosità non ti fa mai smettere di cercare risposte (non tanto il “perché è successo a me?”, quanto il “che persona sono destinata a diventare?”).
Il coaching fa per te se sei curiosa, vuoi conoscere e oltrepassare i tuoi limiti per poter guardare con nuovi occhi il tuo lutto.
4 – La responsabilità dell’elaborazione del lutto è SOLO TUA –
Il coaching, applicato al processo di elaborazione del lutto perinatale, ti permette di rendere grazie a te stessa.
Ti fornisce gli strumenti per riconoscere quanto le tue azioni, i tuoi pensieri e la tua applicazione costante ti portino i risultati che desideri, come serenità e benessere.
Alla fine del processo sarai consapevole che l’unica persona a cui dire grazie sei TU.
Grazie a te stessa che ti sei impegnata con esercizi pratici.
Grazie che hai scelto con coraggio di guardare dentro al tuo dolore.
Grazie che hai attraversato, visto e lottato dentro le ombre scure e ne sei uscita capace di comprenderle ed accoglierle. Ne sei uscita nuova, intera e potente.
Spesso le mamme mi ringraziano ed iniziano la frase con: “Tu mi hai fatto cambiare/ percepire/ vedere il lutto da un’altra prospettiva”. Io invece le smentisco.
Non fraintendermi, sono felice e lusingata di ricevere della gratitudine da parte loro e che si sentano davvero meglio.
Desidero però che siano consapevoli del loro potenziale, del ruolo della mia guida e dove, invece, sono state loro a creare.
Ricordati che tutto ciò che cambierai, vedrai con occhi nuovi o percepirai di diverso è merito tuo, lo hai fatto tu quel cambiamento.
Dico sempre che durante il cammino io sono come Virgilio e tu sei Dante, io ti accompagno, ma la storia è la tua. La stai scrivendo tu.
La persona che diventerai nel cammino è merito tuo, hai la responsabilità di costruire la tua strada fuori dal tunnel.
Il coaching fa per me?
Se ti sei accorta di sentire almeno uno di questi 4 segnali, allora potresti considerare che il coaching sia l’approccio giusto per te e il tuo lutto.
E nota bene con lutto perinatale intendo: lutto prenatale, gravidanze biochimiche, anembrioniche, aborti precoci, aborti terapeutici, aborti volontari, aborti tardivi, morti in utero, morti durante il parto e/o subito dopo.
Elimina ogni dubbio e valutiamo insieme se sei pronta per sperimentare un cammino di rinascita insieme.
Ho creato uno spazio sicuro dove poter parlare faccia a faccia, durante un colloquio gratuito insieme della durata di 45 minuti.
Possiamo svolgerlo in chiamata o in videochiamata, potrai condividere ciò che desideri sulla tua storia e sarò lì ad ascoltarti.
Potrai sperimentare un primo cambiamento di consapevolezza mentre ti farò qualche domanda e infine tracceremo insieme un possibile cammino, prenota il tuo colloquio di accoglienza gratuito.
Qui trovi diversi articoli che riguardano tutto ciò che vuoi sapere sul Lutto Perinatale
🌟Guido le mamme nel percorso di elaborazione del lutto perinatale, durante la gravidanza arcobaleno e post maternità a ricreare l’equilibrio.
Camminiamo insieme oltre il lutto e verso la rinascita.
La Coach sul Lutto Perinatale
Mamma tra cielo e terra.
Educatrice del Femminile.
👁 Risvegliatrice d’intuito.